Sindacati insoddisfatti dopo l'incontro col Governo a Palazzo Chigi su manovra e pensioni, pronti alla mobilitazione.
«Il giudizio della Cisl è di assoluta insoddisfazione. Questa legge di stabilità rischia di venire avanti con grandi insufficienze e squilibri per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali ed il sindacato». Lo ha dichiarato Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl, al termine dell’incontro svoltosi nella serata di martedì 26 ottobre a Palazzo Chigi tra i segretari generali di Cgil Cisl Uil, il premier Mario Draghi e i ministri Andrea Orlando (Lavoro), Daniele Franco (Economia) e Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione).
Al centro dell’incontro la manovra che il Governo deve varare questa settimana. «Nel merito ci sono poche luci e troppe ombre rispetto a quanto ci è stato anticipato» ha detto Sbarra. «Bene l’intervento di proroga dell’Ape sociale con un ulteriore ampliamento della platea, la proroga di Opzione donna, le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, il rafforzamento di 2 miliardi di euro per il sistema sanitario nazionale. Ma c’è un giudizio di assoluta insoddisfazione su alcune questioni che abbiamo posto in maniera precisa. Ci sembrano largamente insufficienti - afferma il leader della CISL - le risorse per finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali, non ci vengono assicurati stanziamenti adeguati per la legge sulla non autosufficienza che per noi è un tema centrale, visto che abbiamo 3,5 mln di cittadini che vivono in difficoltà».
«La previdenza e le pensioni - aggiunge Sbarra - non possono essere considerate un dettaglio nella contabilità generale né un costo economico, c’è un problema di sostenibilità sociale. Sbagliato ritenerle un lusso, un privilegio, una regalia: per noi le pensioni sono un diritto fondamentale della persona dopo una intensa attività lavorativa. Abbiamo per questo richiesto misure di flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anche per evitare penalizzazioni verso generazioni che hanno già sofferto la crisi economica e l’emergenza sanitaria. La flessibilità può rappresentare un forte stimolo al ricambio generazionale. Abbiamo chiesto certezze per incentivare l’adesione dei giovani alla previdenza complementare e una pensione di garanzia per i giovani e donne.»
«Su questi temi non abbiano ricevuto risposte - conclude il segretario generale -, le inadeguatezze sul finanziamento della riforma degli ammortizzatori sociali, le mancate risposte sul tema delle pensioni, l’assenza di finanziamenti per la legge sulla non autosufficienza e le mancate risposte sul tema della riduzione della tassazione fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni, ci portano a ritenere insufficiente il confronto con il Governo. Per tali ragioni nelle prossime ore decideremo unitariamente anche alla luce del testo che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri, come avviare una fase di mobilitazioni con manifestazioni a sostegno delle nostre proposte e rivendicazioni».