Rendere strutturali le misure sul reclutamento, restituire la mobilità al contratto.
Si è svolta il 9 maggio, l'audizione informale dei sindacati da parte delle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati sul disegno di legge di conversione del DL 22 aprile 2023, n. 44, (“Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche”), che contiene misure di rilevante interesse per la scuola. La CISL, rappresentata dal segretario confederale Ignazio Ganga, nel suo intervento, e in modo più completo e articolato nella "memoria" depositata agli atti, ha formulato numerose osservazioni e proposte, sostenendo fra l'altro la necessità di rendere strutturali, e non solo episodiche, alcune misure che il decreto contiene in materia di mobilità e reclutamento del personale docente, in linea con le richieste più volte avanzate dalla CISL Scuola. Bene aver rimosso anche per i neo assunti 2022/23 i vincoli alla mobilità, ma occorre fare di più, riconsegnando interamente la materia alla contrattazione. Sempre in materia di mobilità, occorre ampliare le possibilità di trasferimento interregionale per i Dirigenti Scolastici, anche per limitare il più possibile il ricorso alle reggenze.
Sul reclutamento, la CISL ha chiesto di rendere strutturale, ed estesa a tutte le tipologie di posti, la possibilità di assumere con prospettiva di stabilizzazione dalle GPS di prima fascia, che il decreto legge ha prorogato di un altro anno solo su posti di sostegno. Anche in questo caso trova positivo ascolto, anche se in modo limitato e parziale, una richiesta della CISL Scuola, che considera il sistema del doppio canale una soluzione ottimale per un reclutamento aderente alla realtà e alle esigenze della scuola. Altre richieste della CISL riguardano lo scorrimento dalle graduatorie degli idonei per le prossime assunzioni di docenti e dirigenti, e un rafforzamento degli organici ATA per supportare i progetti di innovazione legati agli investimenti del PNRR.
Di seguito un estratto della memoria CISL con le parti relative al settore scuola.
Sulle osservazioni e proposte della CISL nel corso dell'audizione si sofferma la segretaria generale CISL Scuola Ivana Barbacci nel suo "Facciamo il punto".
DALLA MEMORIA DELLA CISL
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Il provvedimento in esame contiene misure che vanno incontro, sia pure parzialmente, ad attese del personale della scuola e che la nostra Organizzazione ha fortemente sollecitato. Il comma 20 dell’articolo 5, rimuovendo un vincolo alla mobilità, consentirà a circa 11.000 docenti la possibilità di ottenere una sede di lavoro più vicina alla propria famiglia. Tuttavia, come detto, si tratta di una soluzione limitata e parziale, in quanto i vincoli alla mobilità torneranno a operare per i docenti assunti per il prossimo anno scolastico. Pertanto la CISL ritiene necessario riconsegnare la materia alla contrattazione, sede naturale e legittima nella quale già in passato sono state individuate soluzioni efficaci per sostenere l’obiettivo, assolutamente condiviso, di favorire la continuità didattica.
Altro contenuto apprezzabile e condivisibile nel provvedimento in esame è la possibilità (comma 5 dell’articolo 5) di assumere, in occasione delle prossime nomine in ruolo, attingendo alle graduatorie provinciali di supplenza di I^ fascia per quanto riguarda i docenti in possesso della “specializzazione per il sostegno”. Ciò consentirà, per il terzo anno consecutivo, di dare stabilità a posti di lavoro che altrimenti sarebbero destinati a contratti di lavoro precario. Anche in questo caso, l’auspicio è di superare la provvisorietà della norma non limitandola a un solo e ulteriore anno, ma rendendola stabile e strutturale ed estendendola anche al reclutamento sui posti comuni di ogni ordine e grado di scuola.
Apprezzabile anche la previsione di riconoscere il valore giuridico della nomina in ruolo con la medesima decorrenza dell’assunzione a tempo determinato, superato il periodo di prova, come specificato al comma 9. Chiediamo che analogamente si proceda in tutte le altre circostanze nelle quali vi è stata una assunzione a tempo determinato con trasformazione del contratto, una volta superato il periodo di prova, a tempo indeterminato. Si chiede pertanto che il medesimo riconoscimento sia esteso agli assunti da graduatorie provinciali di supplenza nel 2022/2023 (ai sensi dell’articolo 5 ter del DL 228/2021) nonché ai docenti assunti con il concorso di cui al comma 9-bis dell’art.59 D.L.73/2021, per i quali, invece, la decorrenza giuridica della nomina in ruolo è riconosciuta dal settembre successivo.
Sempre in materia di procedure assunzionali del personale docente, occorre prevedere una specifica norma che garantisca in modo permanente lo scorrimento delle graduatorie di merito degli ultimi concorsi con la possibilità di assunzione per tutti gli idonei in esse collocati. Diversamente si vanificherebbe il risultato ottenuto con l’impegno profuso per portare a compimento quelle procedure in tempi di pandemia. Si chiede pertanto un intervento emendativo in questa direzione sia per le graduatorie di merito 2020 di ogni ordine e grado che per il concorso straordinario di cui al comma 9 bis.
Infine, poiché il decreto in esame reca “Disposizioni urgenti per il rafforzamento delle pubbliche amministrazioni”, affinché le scuole possano sviluppare al meglio le necessarie progettualità e innovazioni legate all’investimento delle risorse del PNRR, occorre potenziare l’apparato amministrativo delle stesse: servono a tal fine disposizioni che consentano di dare stabilità al lavoro del personale ATA, a garanzia della continuità del servizio, attivando un piano straordinario di assunzioni in ruolo che vada oltre il semplice turn over.
Stesso impegno chiediamo sia messo in campo per il personale educativo delle Istituzioni convittuali, settore nel quali, in presenza di oltre 400 posti vacanti, sono state autorizzate l’estate scorsa solo 60 assunzioni in ruolo, in palese contrasto con le norme comunitarie sulla reiterazione dei contratti a termine.
Per quanto riguarda i dirigenti scolastici, si chiede che nell’art. 5, Disposizioni in materia di personale del Ministero dell'istruzione e del merito, sia inserito un provvedimento che intervenga a regolare le procedure di mobilità interregionale. Il protrarsi del mancato avvio della trattativa sul nuovo CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca, relativo al triennio 2019/2022, impedisce tuttora di intervenire per via negoziale sul tema. Riconoscendo l’urgenza di innalzare il limite della mobilità interregionale per il triennio 2022-2025, si è però proceduto con provvedimento legislativo (Art. 19 quater DL 4/22 convertito in Legge n. 25/22), limitando tuttavia la soglia al solo 60 per cento dei posti vacanti e disponibili in ciascuna regione. Il provvedimento appare insufficiente, infatti il prossimo avvio delle nuove procedure concorsuali che saranno regionali e che impegneranno tutti i posti vacanti e disponibili, rende necessario un ulteriore immediato intervento che renda disponibile il 100 per cento dei posti vacanti e disponibili per le operazioni di mobilità interregionale prima della conclusione delle nuove procedure concorsuali. In assenza di questa risoluzione si impedirebbe di fatto in modo definitivo la possibilità di rientro nella regione di residenza ai dirigenti scolastici vincitori di concorso nel 2011 e nel 2017, pur essendovi disponibilità in organico regionale. Il provvedimento è senza oneri per lo Stato e varrebbe a eliminare i numerosi contenziosi in atto.
Si chiede inoltre di assumere in via di urgenza determinazioni che evitino un alto numero di reggenze nelle more dell’espletamento dei concorsi. La graduatoria del concorso 2017 sarà esaurita con le assunzioni 2023/2024 e le 160 posizioni residue non sono assolutamente sufficienti a coprire il turn over che si aggiunge alle già numerose posizioni vacanti, determinando così una evidente criticità nella gestione del sistema scolastico e delle numerose ed impegnative progettualità relative al PNRR. Si propone pertanto che, in via straordinaria, per ragioni di economicità amministrativa e nell’ambito delle iniziative assunzionali volte ad assicurare la realizzazione della progettualità legata al PNRR, dopo le procedure di mobilità e visto l’esaurimento della graduatoria del concorso, si proceda all’assunzione dei soggetti dichiarati già vincitori della procedura concorsuale per dirigente scolastico, indetta con decreto del direttore generale del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 1259 del 23 novembre 2017, che hanno, per molteplici ragioni, rinunciato all’incarico. Si tratta di personale formato, che ha superato a pieno titolo la procedura concorsuale e che costituisce evidentemente una importante risorsa per il buon funzionamento del sistema scolastico e ridurre gli ampi vuoti di organico.